…Tra i vapori della sauna distinguevo appena i suoi tratti.
Avevamo preso tre giorni per noi ed eravamo andati in una spa resort. Eravamo seduti sulla panca di legno, entrambi nudi e con un asciugamano ai fianchi.
Mi avvicinai a lui, che aveva gli occhi chiusi e forse non se ne accorse. Presi a guardare le gocce di sudore imperlargli la fronte, aumentare di dimensioni e poi, seguendo la linea di gravità, scorrergli sulle tempie e lungo la mascella, per perdersi poi fra i peli della barba che teneva lunga per me, per sembrarmi più grande. Guardavo le gocce di sudore e vapore sul suo corpo, sulle sopracciglia, sulle ampie spalle, sul torace, il ventre, le braccia e le gambe.
Mi feci ancora più vicina e con la punta della lingua fermai l’ennesima goccia di sudore che gli stava scendendo rapida dal sopracciglio, seguendo la scia lasciata dalle altre. Era calda e salata.
Chiusi gli occhi e iniziai a immaginare le gocce che sicuramente gli stavano impregnando il cazzo e le palle, i suoi peli bagnati. Purtroppo non potevo vederlo: lo stretto asciugamano che teneva avvolto sui fianchi occultava e custodiva il mio paradiso.
Anch’io ero sudata, per i vapori e per il desiderio che l’odore di lui e il sapore del suo sudore mi stavano accendendo…
Cara Anna, che siano fantasia o realtà non importa…a volte si trasformano tra di loro e non riesci a percepire se lo stai vivendo o sognando…
soprattutto se raccontato cosi, fenomenale!
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la prossimità diventa intimità.
l’intimità diventa connessione.
e cadono i vestiti, poi i vezzi, poi i pudori e i recinti e, infine, i limiti, tutti.
quel che resta è la purezza più profonda.
mari che si mischiano.
cominciando da dentro.
mi sembra di.
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