12 – IL BACIO

..Lui lo sa. So che ormai sa cosa voglio e come lo voglio, e so che vuole farmi impazzire di desiderio. Mi sento sperduta io, stavolta. Alla successiva mia risalita del bacino per accoglierlo non torno più giù: mi ancoro saldamente con le braccia alle sue spalle e contraggo i muscoli delle pareti della vagina a serrargli il cazzo. Andrea geme forte.
Sto vincendo: quando gli strizzo l’uccello con la fica diventa matto. Lo so bene. E allora continuo. Col bacino sollevato comincio ritmicamente a rilasciare e contrarre i muscoli, un abbraccio infinito di fica che gli sta mungendo il cazzo. Andrea mugola e comincia a ripetere “Oddio”. Il cazzo pulsa sempre più forte. Lo sento. Continuo a restare con la schiena inarcata e il bacino sollevato. E stringo e rilascio, contraggo e distendo la fica…

Il diario intero si trova qui:
  

5 pensieri riguardo “12 – IL BACIO

  1. serve aria, spazio e aria, tra una lettura e l’altra.
    così come c’è stato tempo e ore e attesa tra un incontro e il successivo.
    perché i sensi hanno bisogno che ogni freccia arrivi al bersaglio, che ogni ferita abbia il tempo di aprirsi e diventare quello che è davvero, uno squarcio nell’anima da cui sgorga vita arteriosa.
    ed ogni passo é un velo che si scosta.

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  2. partendo dal presupposto che mi sembra di aver capito che si parli di una storia passata (ma capisco che una risposta potrebbe equivalere a uno spoiler), mi domandavo se, durante questo periodo, sei rimasta “monogama” oppure ti sei concessa anche altre avventure nei tempi “morti”, ovviamente senza che lui lo sapesse

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