23 – UN PO’ PORNODIVA

Il locale è davvero bello. Molto più bello ed elegante del prive’ dove eravamo già stati.
Siamo già saliti nella zona hot, la zona “riservata”, un lungo corridoio in penombra che comunica con molte stanze. Ci avviciniamo all’uscio di quella che è sicuramente “occupata”: sulla soglia stazionano tanti uomini soli che guardano all’interno da cui si odono provenire inequivocabili strilli e gemiti.
Indosso un abito nero, scarpe décolleté con tacco alto e non porto le mutandine. Il programma che abbiamo questa sera è “mostrare lo squirt”, quella nostra magia che rende eresia ogni scienza.
Andrea mi abbraccia e mi sorride. E’ contento e sicuro di sé. Adoro vederlo e “saperlo” così!
Mi bacia dolcemente, poi mi prende per mano e, facendosi spazio fra gli uomini accalcati sull’uscio della stanza, mi conduce all’interno. Mi lascio docilmente condurre e tengo gli occhi bassi. Mi piace che sia lui a portarmi e guidarmi.
Entriamo lentamente nella stanza e ci mettiamo vicini alla parete in fondo. Andrea rivolge le sue spalle al muro e io mi piazzo davanti a lui volgendogli le mie.
Sento il suo corpo muscoloso e caldo addossato al mio, il suo bacino che spinge contro le mie natiche, le sue forti braccia che mi circondano da dietro, il suo respiro fra i miei capelli.
I miei occhi si sono abituati alla penombra e mi guardo attorno. La stanza è molto grande. Alla nostra sinistra c’è un enorme letto su cui due coppie nude stanno scopando. Un quarantenne sta montando da dietro una giovane ragazza mulatta che sta a quattro zampe e che emette dei piccoli strilli ad ogni affondo di lui. L’altra coppia sta scopando in posizione missionario.
Vicino al letto c’è una terza coppia in piedi, un uomo e una donna, entrambi molto belli, seminudi, si abbracciano e guardano i quattro che scopano sul letto.
Sull’uscio continuano a sostare degli uomini mentre alla nostra destra nella stanza ve ne sono altri.
Andrea mi circonda il seno con il braccio sinistro, mentre con la mano destra preme sul mio bassoventre e inizia a massaggiarlo piano con movimenti circolari.
E’ padrone di me, del desiderio che mi fa nascere lì, proprio dove mi sta toccando. E’ padrone e signore della mia voglia. Lo sa. Lo so che lo sa. Mi stringe più forte, sicuro e prepotente. Poi mi morde l’orecchio e sussurra “La facciamo vedere la nostra magia?”
Sorrido, mi mordo le labbra e faccio di sì con la testa. Andrea mi bacia sul collo, preme più forte la mano sul mio bassoventre e la fa scendere giù ad afferrare l’orlo del vestito. Me lo solleva fino al piccolo ciuffetto di peli che la mia depilazione lascia sulla passera e comincia ad accarezzarmela piano, continuando a baciarmi e a mordermi il collo.
[…]
Il diario intero si trova qui:
  

9 pensieri riguardo “23 – UN PO’ PORNODIVA

  1. Chi tu sia non credo nemmeno di poterlo lontanamente immaginare ma, se dall’alto dei miei 80 e passa anni mi resta ancora un po’ di intuito, solo da quello che scrivi e da come scrivi mi viene una sola convinzione: DEVI ESSERE PROPRIO UNA GRAN FIGA!!! T’avessi incontrato almeno qualche giorno prima… Un abbraccio…

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  2. esiste un instante, in quei luoghi, in cui si oltrepassa una soglia e la luce si abbassa, e si abbassano i recinti e si abbassano le difese, e ci s predispone ad assistere o a essere coinvolti in qualcosa che può succedere o non succedere.
    nel vostro caso siete entrati da comparse per poi rubare la scena, velocemente.
    ovviamente non ho assistito alla scena, ma è come se.
    e il mostrare le tue magie a tutti quegli uomini non è in fondo diverso che il raccontarle qui.
    non ho assistito allora, ma assisto a questa seconda rappresentazione fatta di parole ma non solo di parole.
    perché le parole comunque non basterebbero, perché più che raccontare evochi, e quel che evochi si sveglia e risale veloce dagli abissi della coscienza,
    prende velocità.
    arriva.

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  3. Anna…è il primo che leggo fino in fondo…anzi no…ma il primo che ho iniziato a leggere (Proposta indecente) era più che altro un “incipit”…bello il tuo modo di scrivere..coinvolgente..carico d’amore e di umana comprensione e tenerezza (malgrado sia “pane al pane” e “vino al vino”…o meglio “cazzo al cazzo” e “fica alla fica”)…ma la volgarità sta veramente altrove e non nei tuoi pensieri e nei tuoi dialoghi…nemmeno nel tuo corpo suppongo..
    Ti lascio un bacio unito ad un grazie per quanto di bello esiste in te.

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  4. Ho letto il tuo blog saltabeccando da un racconto ad un altro, mi sono divertito, mi hai svegliato i miei ricordi di quando ero ventenne ed ero un impenitente debosciato vizioso. Memorabili quegli anni, oggi, poco più che cinquantenne porto nel cuore una donna che conobbi trent’anni fa e che ora ha 74 anni. Ed amo uno coetanea che fu la mia amante ma io non ebbi mai il coraggio di lasciare la.mia compagna per lei, come mi chiese con insistenza prima.di scomparire.
    Il problema, se problema é, credo sia il mio poliamorismo.
    Ti auguro tutta la gioia che solo il sesso o una fetta di un dolce possono dare, quella gioia che non é possibile descrivere se non usando tutte le parole ancora da.inventare.
    Un abbraccio

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