…Lui tornava ad abbassare gli occhi e aveva un fremito nel respiro, come se l’emozione che fino a quel momento aveva in gola d’improvviso si spostasse giù a gonfiargli il cazzo. Mi piaceva da morire pensare che si sentisse così, emozionato dalla gola al cazzo… […]
Il diario intero si trova qui:
leggo e rileggo ripassando ogni gesto, ogni dettaglio. come se ci fosse qualcosa che è lì, sotto gli occhi, ma che non riesco a vedere.
una danza che parte dalle tue unghie rosse sul vetro, che rimbalza dai tuoi occhi ai suoi, al tuo labbro e giù giù fino al centro del suo volerti.
e poi da capo, una gif animata che si ripete e si ripete lasciando il tempo sospeso, un cerchio perfetto con un suo equilibrio fatto di distanze, di differenze, di dislivelli e di cortocircuiti.
ad ogni ripartenza il Campari torna freddo, poi si scalda un poco, e ad ogni giro lui si illude per un attimo di poterti fissare, ma dura solo lo spazio di un fotogramma. poi, il tuffo dagli occhi al Campari. Rosso. Freddo. Brillante.
E ricominciavi.
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secondo me il movimento della punta della tua lingua lui l’aveva traslato mentalmente…questi giochi mentali sono eccitanti da morire…
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